Alla fine della storia dell’Ara Pacis e del suo museo possiamo dire che la costruzione dell’architetto americano Meier è stata una scommessa vinta, la sua opera d’arte interamente bianca anche se è un pochino invasiva è un pieno sfoggio in tutta la sua arte contemporanea. Quindi il museo dell’Ara Pacis non potrà piacere a tutti ma è decisamente una scommessa vinta, come del resto è stata e sarà tutte le avanguardie artistiche.
In origine l’imperatore Augusto non aveva intenzione di collocare l’altare dove è ora, prima era situazione nel centro di Campo Marzio(tra Montecitorio, la chiesa di San Lorenzo in Lucina, fino ad arrivare a largo di Torre Argentina), dove all’epoca non c’erano altro che prati, l’Ara, il mausoleo, un obelisco e l’horologium che serviva anche da meridiana ed indicava il giorno per festeggiare e celebrare il compleanno dell’imperatore